Archivio mensile:settembre 2012

Mal di libri tifa Pubblico

Martedì 18 settembre arriva in edicola «Pubblico», nuovo quotidiano fondato da Luca Telese e uno dei media partner di Mal di libri. Aspettando il debutto, domani sera faremo tutti insieme il conto alla rovescia con un evento di musica e spettatolo al Teatro Vittoria di Roma. Dalle 21.30 si alterneranno sul palco Tete de Bois, Oblivion, Luca Bussoletti, Michele Amadori ed Ecovanavoce. L’ingresso è gratuito.

Noi ci saremo, e voi?

Qui l’evento Facebook.

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I libri…

«I libri che da tanto tempo hai in programma di leggere, i libri che da anni cercavi senza trovarli, i libri che riguardano qualcosa di cui ti occupi in questo momento, i libri che vuoi avere per tenerli a portata di mano in ogni evenienza, i libri che potresti mettere da parte per leggerli magari quest’estate, i libri che ti mancano per affiancarli ad altri libri nel tuo scaffale, i libri che ti ispirano una curiosità improvvisa, frenetica e non chiaramente giustificabile».

Italo Calvino, «Se una notte d’inverno un viaggiatore»

È così che comincia?

«È così che comincia, l’amore? Con una curiosità? Con una frase o una canzone che ti colpisce un po’ più a fondo rispetto alla superficie a cui arrivano solitamente i sensori di cui siamo dotati? È nell’avere voglia di abbracciare la tristezza dell’altro, di accoglierla, compenetrarla? Forse cancellarla? O il tutto era semplicemente la chimica delle sue labbra a forma di corna di bufalo e il modo di occuparmi lo spazio accanto?
O niente di tutto questo?»

Cristiana Alicata, «Verrai a trovarmi d’inverno»

(Cit.)

«I libri, per me, sono sempre stati come i numeri della roulette. Una questione d’istinto e di fortuna. Non avevo la minima idea di quale avrei scelto. Mi lasciavo attirare dalla copertina, dal nome dell’autore, da una frase; ne sfogliavo le pagine come un ladro, in piedi. Era il piacere dell’imprevedibilità, lo stesso che provavo quando conoscevo una donna. Quasi sempre valeva la pena. Ed erano scoperte, innamoramenti, smanie».
Fabio Stassi, «È finito il nostro carnevale»
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Mal di Libri: piace alla gente che piace

All’ultima riunione mal libresca ci siamo detti che non siamo proprio niente male, e così abbiamo deciso di aggiungere una pagina al blog con le presentazioni di tutti noi. Così da mostrarvi le facce degli untori libreschi, e spiegarvi che fanno per il resto del tempo questi ossessionati dalle pagine.
Enjoy!

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Ti piacerese fare il scritore?


(l’immenso Natalino Balasso)

Se anca voi volete scrivere un raconto sula gente che si basa e ciucia il ghiaciolo ad Asiago, mandate le vostre perle di sageza al Premio Sperduti!
Avete tempo fino al 15 otobre per mandarci i vostri pensieri di come che li pensate voi.
Devono esere lunghi masimo 5000 batute che non sono schiafoni ma carateri di quando che scrivi al computer. E devono far ridere ah!
Potete vincere dei libri e anca dela bira diretamente dale mani di un scritore.
Cosa aspetate?

Mal di libri: una risata vi sepelirà.

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Mal di Libri: una festa lo-fi!

Come promesso, ecco l’intervista a Chiara per GOLD TV. Altro che streaming e tecnologie sincronizzate: abbiamo ripreso la televisione accesa con uno smartphone. Apprezzerete l’effetto lo-fi e un pochino alla Lynch!

Mal di libri: do it yourself.

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Conaltrimezzi ha il Mal di Libri!

Ieri i nostri amici di Conaltrimezzi hanno segnalato Mal di Libri nella collezione autunno-inverno delle iniziative editoriali. Siamo un po’ emozionati a stare vicino a Pordenonelegge, Milano Book Fair, Frankfurter Buchmesse e a tanti altri incontri in Italia e all’estero a tema libresco; è bello vedere che non siamo gli unici per cui i libri sono una vera ossessione.
Conaltrimezzi è un blog nato da studenti dell’Università di Lettere di Padova che dal 2010 assume forme e contenuti sempre diversi, “un collettore eterogeneo e trasversale di cultura, attualità, letteratura, politica, arte, narrativa e poesia”. Una rivista online, un collettivo, un blog e un’iniziativa editoriale, WRITE NOT DIE, di cui è in arrivo il numero 2. Un gruppo di ragazzi lontanissimi dagli sproloqui sui giovani d’oggi, svegli, impegnati e con le antenne dritte; un gruppo di ragazzi che potreste conoscere al Pigneto alla nostra festa. Stay tuned.

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Ponte Milvio in Burrasca: via i lucchetti.

29 settembre. Ieri sono stato a girare col cavalier Metello che è un signore amico di Collalto, molto istruito e che sa la storia d’ogni monumento dall’a alla zeta. Mi ha portato a vedere il Colosseo che anticamente era un anfiteatro dove facevano i combattimenti degli schiavi con le bestie feroci, e le matrone si divertivano a veder mangiare i cristiani vivi. Com’è bella Roma per uno che abbia passione per la storia! E che grande varietà di paste al caffè Aragno, dove sono stato iersera con mia sorella! Stamani andiamo con lei a fare una passeggiata a Ponte Molle.

Torno ora da Ponte Molle, dove sono stato in tranvai con Luisa. Le ho domandato perché si chiama Ponte Molle, ma lei non lo sapeva, e allora ci siamo rivolti a un uomo di lì il quale ha detto: – Si chiama Ponte Molle perché è sul Tevere che è sempre molle, ossia bagnato a questo modo, e non è come tanti altri fiumi che appena vien l’estate si asciugano subito. Quando ho detto questa cosa al cavalier Metello, che è venuto poco fa per fissar la passeggiata di domani, si è messo a ridere a crepapelle, e poi, ritornato serio, ha detto: – Questo ponte si chiamava anticamente Molvius e anche Mulvius e v’è pure chi lo chiamava Milvius, ma il nome che ha ora è forse una corruzione dell’antica denominazione Molvius, nome che deriva probabilmente dal colle che gli sovrasta di faccia, sebbene molti si ostinino nella denominazione Milvius, facendola derivare da Aemilius ossia da Emilio Scauro che si crede sia stato il costruttore del ponte, mentre d’altra parte è provato che lo stesso ponte esisteva un secolo prima che nascesse Emilio Scauro, tanto è vero che Tito Livio dichiara che quando il popolo di Roma andò incontro ai messi che portavano la notizia della vittoria contro Asdrubale, traversarono proprio quel ponte…

Il cavalier Metello è molto istruito, e certo pochi posson vantarsi di sapere la storia romana come la sa lui; ma in quanto a me, dico la verità, mi persuadeva più la spiegazione che mi ha dato stamani quell’uomo che tutti i Milvius, i Molvius e i Mulvius del cavalier Metello.

Il Giornalino di GianBurrasca – Vamba.

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